Benvenuti nel Nuovo Rinascimento! Dal 16 al 19 maggio, alla Mole vanvitelliana di Ancona torna l’appuntamento con art+b=love(?), quattro giornate all’insegna del potere innovatore dell’arte, di un nuovo Rinascimento in cui competenze tecniche, artistiche e umanistiche si incontrano per generare soluzioni innovative che vanno a vantaggio di un’intera comunità. Per un rapporto tra scienziati, filosofi, artisti e il mondo delle imprese sempre più vitale.
Il claim dell’edizione 2019 è: “Lancia il cuore oltre l’imprevisto”. Ogni grande innovazione è caratterizzata da un imprevisto inteso come occasione di scoperta di qualcosa di nuovo mentre si sta cercando qualcos’altro. Ogni grande innovatore si è contraddistinto per la capacità di tradurre l’imprevisto in un fattore positivo e strategico di scoperta. Il festival di quest’anno declinerà il binomio imprevisto/innovazione tra arti, scienze, economia, società, tra passato e futuro, da Leonardo ad Adriano Olivetti, attraverso esperienze di formazione e di ricerca, mostre, intrattenimento, networking, start-up.
L’iniziativa, che vede la direzione artistica e la curatela di Cesare Biasini Selvaggi e Federico Bomba, è organizzata da Sineglossa creative ground, con il contributo di Regione Marche e del Comune di Ancona, in collaborazione con la Fondazione Selina Azzoaglio, La Mole e con
un’ampia rete di partner pubblici e privati. Le nostre attività di ricerca e formazione – dichiarano Cesare Biasini Selvaggi e Federico Bomba – sia con organizzazioni pubbliche e private sia con artisti e creativi, hanno portato alla luce da una parte il bisogno di innovazione di imprese, enti pubblici, centri di ricerca; dall’altra, la necessità degli artisti di liberarsi di un ruolo accessorio, relegato al mero intrattenimento o all’estetica, per contribuire attivamente allo sviluppo delle comunità. La visione che persegue il festival è, quindi, la promozione di un ruolo attivo, integrato e necessario dell’arte in tutti gli ambiti della società come strategico e sinergico fattore di innovazione e competitività.
La Mole, sede espositiva nei pressi del porto di Ancona, è un sistema culturale complesso, uno spazio in cui le cose accadono, un sistema reso possibile da un’architettura carismatica e da un filo conduttore, quello del rapporto creativo tra l’uomo e la materia.
Il festival art+b=love(?) mira a sensibilizzare un pubblico eterogeneo – costituito sia dai soggetti direttamente coinvolti dalla filosofia del festival sia dai cittadini – sul tema degli impatti concreti e dirompenti che l’arte può generare in contesti di vitale importanza per lo sviluppo di una società: le imprese, la ricerca scientifica, le politiche sociali, ecc. Sul modello di Olivetti, delle imprese pubbliche del mondo IRI, in cui artisti e intellettuali (Gio, Ponti, Ettore Sottsass) integravano la cultura e l’industria, la funzionalità della manifattura e l’estro della creatività, il festival si propone di aprire nuove prospettive di dialogo tra mondi solo apparentemente distanti, fornendo un’occasione inedita di incontro e confronto per toccare con mano l’efficacia e le potenzialità della contaminazione tra arti e scienza, arti e imprese, arti e società in termini di innovazione e, pertanto, di competitività.
Le quattro giornate di festival offrono, pertanto, un ampio e dinamico programma di esposizioni multimediali e performance, formazione, vetrine per i migliori progetti in ambito nazionale e internazionale che legano l’arte alle nuove tecnologie, testimonianze di chi ha già sviluppato
azioni di art&business, pillole di interventi live tra artisti e start-up, conferenze con i più riconosciuti esperti italiani sul tema, business games e molto altro.
È necessario non perdere di vista come fare dell’imprevisto una vera e propria leva di scoperta e competitività.
L’imprevisto è l’incognita che accomuna la ricerca artistica alla ricerca scientifica, entrambe tese verso l’obiettivo visionario di capire il mondo. Il festival lo racconta attraverso la voce di scienziati e artisti: Roberto Rossellini e il suo documentario inedito “Scienza” girato a Huston negli anni Settanta e mai terminato; Eugenio Coccia, Rettore del Gran Sasso Institute, e Sauro Longhi, Rettore dell’università politecnica delle Marche, che in un talk pubblico s’interrogano su come arte e scienza possano contaminarsi a vicenda; gli artisti delle esposizioni Artificial Integration e Re-Humanism, che indagano la relazione dell’uomo con l’Intelligenza Artificiale; la figura emblematica dell’artista/scienziato Leonardo da Vinci, narrata sotto una luce inedita dalla ricercatrice Silvia Taglialagamba.
L’imprevisto è la stilla creativa che innova il settore economico, l’“Umanesimo industriale” che il giornalista e saggista Antonio Calabrò racconta nel talk dedicato ad arte ed economia e che il duo AOS, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, interpreta nel workshop e nell’esposizione Datapoiesis, progetto finanziato da Compagnia di San Paolo, in cui oggetti e mobili di design dialogano con i dati digitali.
Il Lavoro 4.0 è il tema del corner curato dalla Regione Marche, che presenta al pubblico le esperienze più innovative in ambito tradizione e innovazione; la Direzione Innovazione, Ricerca e Competitività della Regione è presente al festival anche come committente dell’Artathon, una maratona creativa che coinvolge squadre interdisciplinari nella progettazione di un contesto espositivo per rappresentare le Marche all’Expo di Dubai 2020.
L’imprevisto sono le sfide della società contemporanea: integrazione, riqualificazione, nuove forme di convivenza. Rossella Tarantino (Matera 2019), Francesco Cascino (ideatore e curatore del progetto Matera Alberga), e il segretario di Fondazione Symbola Fabio Renzi, raccontano come l’arte possa rappresentare uno strumento di accesso alla cultura e alla rigenerazione. La sfida di riqualificare il quartiere degli Archi di Ancona viene presentata attraverso i progetti artistici Crescit
Eundo, un’opera videoinstallativa risultato di una residenza dell’artista Sonia Andresano nel quartiere, e la presentazione del Cooking Book degli Archi, un ricettario multietnico realizzato da 18 “storyteller urbani”, scrittori e illustratori.
L’imprevisto è, infine, l’indagine dell’artista, un’indagine aperta, che preferisce le domande alle risposte: è l’indagine sul corpo della danzatrice Helen Cerina, che debutta con il suo nuovo spettacolo “Qualcosa dopo”; è l’indagine sul potere costituito, tema scelto dalla curatrice Valentina Casacchia in Evidence of Unexpected, sul rapporto tra spazio e suono del “Concerto per architettura” di Roberto Pugliese; sull’equazione oggetto del titolo del festival, art+b, che l’artista
visivo Filippo Riniolo re-interpreterà coniugando l’arte alla variabile scelta dal comitato scientifico tra le quaranta candidate al contest “Be the B”: l’economia circolare sarà la variabile, quindi il tema con cui l’artista si cimenterà; sullo stesso imprevisto, raccontato dagli artisti della mostra di videoarte Evidence of the Unexpected e proposto al pubblico come esperienza di gioco attraverso “Leonardo da Vinci_L’ultimo enigma”, la live escape room dove “solo l’imprevisto potrà essere motivo di scoperta”.
C.S.
Fonte: Paola Saba
art+b=love(?)
16-19 maggio 2019
Ingresso libero tranne alcuni eventi
La Mole
Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona
info@lamoleancona.it
info@sineglossa.it | +39 0712363997
www.abfestival.it