La rassegna autunnale Viaggio in Italia nel tempo e negli stili conclude la Stagione Artistica 2018-2019 al Teatro Filarmonico di Fondazione Arena di Verona. Il cartellone che va dall’11 ottobre al 31 dicembre 2019, specifica il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia, vede il ritorno dei dodici mesi per tutti i lavoratori, ed è stato approvato contestualmente al bilancio 2019, mantenendo lo stesso budget del 2018. Il titolo della rassegna, prosegue Gasdia, soddisfa due criteri del FUS: dare spazio al repertorio italiano e avere un fil rouge.Si percorre così l’Italia in un viaggio musicale nel tempo e negli stili, dal Settecento fino all’inizio del Novecento, attraverso tre concerti sinfonici e tre titoli d’opera, chiudendo con il tradizionale Concerto di Capodanno.

Due sono i concerti sinfonici del mese di ottobre: l’11 e il 12 viene eseguita la Missa pro defunctis in sol minore per coro e orchestra di Cimarosa, capolavoro sacro del Settecento che vede Alessandro Cadario alla guida dei complessi artistici areniani insieme alle voci soliste di Bianca Tognocchi, Lorrie Garcia, Metteo Mezzaro e Alessandro Abis. Il 25 e il 26 dello stesso mese viene proposto il concerto Fuoco di gioia diretto da Matteo Valbusa al debutto con Fondazione Arena in un programma articolato su musiche di Rossini, Mascagni, Verdi, Bellini e Boito.

La stagione lirica ha inizio con Il matrimonio segreto, dramma giocoso di Domenico Cimarosa della fine del Settecento, in cartellone per quattro rappresentazioni dal 27 ottobre al 3 novembre. L’opera è proposta nell’allestimento del Teatro Coccia di Novara con la regia di Marco Castoldi, in arte Morgan,le scene di Patrizia Bocconi, i costumi di Giuseppe Magistro e le luci di Paolo Mazzon, per una narrazione che si articola tra ammiccamenti e manichini in un linguaggio giovane e stuzzicante. Il cast, fresco e vivace, dà forza alla scelta registica a partire dal direttore d’orchestra Alessandro Bonato. Il signor Geronimo, ricco mercante di Bologna, ha la voce di Salvatore Salvaggio; Elisetta, sua figlia maggiore e promessa sposa del Conte Robinson, è interpretata da Bianca Tognocchi. Carolina, figlia minore di Geronimo e sposa segreta di Paolino ha la voce di Veronica Granatiero, mentre l’amato Paolino è Matteo Mezzaro. Nel ruolo della ricca vedova Fidalma, il mezzosoprano Monica Bacelli, raffinata artista dalla brillante carriera, ed infine il Conte Robinson è il giovane basso Alessandro Abis.

Il mese di novembre è uno sguardo sulla ricca produzione dell’Ottocento e ha inizio con L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, in scena per quattro recitedal 17 al 24 novembre nell’edizione del Maggio Musicale Fiorentino. La regia è affidata a Pier Francesco Maestrini, le scene sono di Guillermo Nova, i costumi di Luca Dall’Alpi e le luci di Paolo Mazzonin un allestimentoche sottolinea sapientemente gli spunti comici dell’opera trasformando la vicenda in una storia americana anni ’70. Sul podio torna Ola Rudner che dirige il cast composto dalla bella Laura Giordano nei panni della capricciosa protagonista Adina, accanto all’innamorato Nemorino di Airam Hernández, mentre Qianming Dou da voce al sergente Belcore. Lo scaltro Dottor Dulcamara è interpretato da Salvatore Salvaggio ed Elisabetta Zizzo è Giannetta.
Il 29 e 30 novembre è la volta di un Concerto sinfonico su musiche di Paganini, Cherubini e Rossini, diretto da Michelangelo Mazza all’insegna del virtuosismo ottocentesco che vede il gradito ritorno al Filarmonico del violinista Giovanni Andrea Zanon, giovane interprete di fama internazionale.

Si giunge all’inizio del Novecento con Madama Butterfly di Giacomo Puccini, proposta per quattro serate dal 15 al 22 dicembre in un nuovo allestimento della Fondazione Arena in coproduzione con lo Hrvatsko Narodno Kazalište (Teatro Nazionale croato di Zagabria) per la regia di Andrea Cigni, le scene di Dario Gessati, i costumi di Valeria Donata Bettella e le luci di Paolo Mazzon. Si tratta di una vera coproduzione, sottolinea Gasdia, in quanto le scene sono costruite dai laboratori di via Gelmetto e i costumi confezionati a Zagabria. E ci si augura che questa Butterfly, cedendo in comodato gratuito l’allestimento, possa circuitare nei teatri del veneto e magari estendere la partnership alla Fenice. Il Direttore Artistico del Teatro Nazionale di Zagabria Marcello Mottadelli, presente alla conferenza stampa a Verona, racconta che quello croato è un teatro giovane e molto motivato che sta crescendo in modo esponenziale. «Per questa produzione stiamo volando a mezzo metro da terra», ammette con un sorriso. Il regista Andrea Cigni ama raccontare le opere e i loro contenuti senza stravolgimenti gratuiti. Nella cultura giapponese, spiega, c’è il concetto dell’ ikigai, che detto in parole povere è il motivo per cui ci svegliamo al mattino. Per qualcuno è il lavoro, per qualcun altro l’amore. Una passione fortissima che può portare allo struggimento, quando è impossibile da realizzare, ed essere, come nel caso di Butterfly, motivazione per il suicidio. Secondo il regista, Butterfly non viene rinnegata perché ha abbracciato un’altra religione, ma perché sostanzialmente è una prostituta che sposa un americano. Diretti da Francesco Ommassini sul podio, Yasko Sato e Daria Masiero si alternano nel ruolo principale di Cio-Cio-San, mentre Valentyn Ditiuk e Raffaele Abete interpretano F. B. Pinkerton. Manuela Custer veste i panni della serva Suzuki, mentre Mario Cassi e Gianfranco Montresor si avvicendano nel console Sharpless.

A conclusione della rassegna, Fondazione Arena saluta nella notte di San Silvestro l’inizio del 2020 con un grande Concerto di Capodanno, per brindare insieme al suo pubblico sulle note di Puccini, Verdi, Boito e Mascagni. Sul podio sale nuovamente Francesco Ommassini impegnato a dirigere i complessi areniani e i solisti Daria Masiero, Raffaele Abete e Gianfranco Montresor.
Cecilia Gasdia conclude la conferenza stampa con una anticipazione sulla nuova stagione 2020, che è già pronta ma in attesa della nuova normativa sulle assunzioni e i nuovi concorsi in atto: inizierà con Cavalleria rusticana e Pagliacci.

Maria Luisa Abate
Fonte: Ufficio stampa Fondazione Arena di Verona

Contributi fotografici: MiLùMediA for DeArtes

VIAGGIO IN ITALIA NEL TEMPO E NEGLI STILI
11 ottobre – 31 dicembre 2019
Teatro Filarmonico Verona

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