Otto incontri, la maggioranza con esperti internazionali, per l’edizione 2019 di Segnavie, Orientarsi nel mondo che cambia, il prestigioso “incubatore di idee e suggestioni”. Com’è nella sua tradizione, Segnavie non propone alcun sottotitolo a declinare il tema o i temi affrontati di anno in anno, ma non c’è dubbio che questa nona edizione si presenti focalizzata sull’economia globale, indagata e proposta in chiave di sostenibilità.
Non tutti gli incontri saranno direttamente concentrati su forme ed aspetti dell’economia e della finanza. Ma anche quando il tema si presenti diverso, come nel caso della guest star della rassegna Johan Galtung, le contiguità saranno evidenti. Galtung (Oslo, 1930) ha creato un modello per la trasformazione non violenta dei conflitti, utilizzato con successo in situazioni di guerre nel pianeta. Ma la sua urgenza di una realtà sociale più equa, che superi i conflitti garantendo gli obiettivi legittimi, è istanza universalmente assoluta. Si tratti di guerre quanto di conflitti di interessi economici.
Segnavie 2019 si conferma focalizzata sull’attualità. Certo considerando la cronaca, i fatti del giorno, ma cercando di inserirli nella complessità della realtà fuori da slogan e schemi, individuando l’obiettivo, il punto di convergenza del nostro essere e agire. In questo contesto Segnavie “vuole offrire una bussola, vale a dire stimoli per tracciare direzioni possibili e abbozzare scenari futuri, aprendo la mente a nuove consapevolezze”, afferma il professor Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che ha ideato e realizzato il progetto.
Ad aprire il programma di Segnavie 2019 al teatro verdi è stato Gunter Pauli con una lectio magistralis svolta in occasione del festival Galileo – Settimana della scienza e innovazione.
Pauli, imprenditore ed economista, iniziatore della Blue Economy, è il fondatore di ZERI (Zero Emission Research Initiative), rete internazionale di scienziati, studiosi ed economisti che si occupano di trovare soluzioni innovative alle principali sfide a cui le economie e la società sono poste di fronte, progettando nuovi modi di produzione e di consumo. Pauli, nel suo intervento dal titolo Blueconomy, un ecosistema sostenibile a rifiuti zero, ha affrontato il complesso tema della crisi economico-ambientale-sociale di questi anni indicando una serie di possibili soluzioni in grado di generare nuova occupazione, qualità ambientale, cultura di sistema.
L’appuntamento del 6 giugno sarà invece con Tinna Nielsen, presso la Multisala Pio X – MPX. Nielsen è antropologa ed economista comportamentale, fondatrice di Move the elephant for inclusiveness, attiva in diverse organizzazioni tra cui il World Economic Forum. Durante il suo incontro, Una “spinta gentile” per una crescita inclusiva, ci mostrerà come possiamo trasformare le scoperte delle scienze comportamentali in applicazioni pratiche che possono essere usate per “spingere” sempre più persone ad innescare cambiamenti positivi e inclusivi nei luoghi di lavoro, nelle comunità che abitiamo, nell’intera società.
Giovedì 12 settembre alle ore 20.30 l’appuntamento sarà con Paolo Flores d’Arcais, filosofo, pubblicista e ricercatore universitario italiano, direttore di MicroMega e collaboratore de La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, El País, Frankfurter Allgemein Zeitung… che ha sempre intrecciato il lavoro e l’insegnamento filosofico con l’impegno civile e politico. Il suo incontro, Questione di vita e di morte. L’eutanasia come diritto civile toccherà un tema quanto mai caldo e sensibile nell’opinione pubblica. La Corte Costituzionale ha dato tempo al Parlamento fino al 23 settembre per legiferare in tema di “fine vita”. Altrimenti interverrà direttamente per stabilire la costituzionalità o meno dell’articolo 580 c.p., che prevede una condanna fino a dodici anni di carcere per chi aiuta (anche solo moralmente, ad esempio accompagnandolo in Svizzera) il malato terminale che voglia porre fine a una vita che ritiene ormai solo tortura. La questione del diritto all’eutanasia diventa perciò di ineludibile attualità e impone che venga affrontata in termini di razionalità e di eguale dignità tra i cittadini, prescindendo radicalmente da ogni confessionalismo di fede.
Il 25 settembre interverrà Bertrand Badré, CEO e fondatore di Blue like an Orange Sustainable Capital, già Direttore Generale della World Bank e Chief Financial Officer del World Bank Group. Il tema è quello che ha affrontato nel suo libro “E se la finanza salvasse il mondo? Governare il capitale è possibile”. Badré afferma che in fin dei conti la finanza è solo uno strumento. Anzi, è uno degli strumenti più potenti che l’umanità ha a disposizione. Se usato correttamente, può essere di grande aiuto per molti dei problemi che affliggono il mondo, dai cambiamenti climatici alla lotta contro la povertà fino alla costruzione delle infrastrutture necessarie.
L’appuntamento di ottobre è in calendario il 16 con Roberto Ascione, imprenditore e opinion leader internazionale nell’applicazione delle tecnologie digitali alla salute. Tema sul quale verterà il suo intervento La salute del futuro. La rivoluzione digitale che mette al centro la prevenzione. Viviamo in un mondo in cui il digitale è onnipresente. Grandi quantità di dati e avanzate metodologie di analisi ci permettono di avere una conoscenza sempre più dettagliata dei bisogni individuali. Questo offre la possibilità di creare un sistema interconnesso di tutela della salute, in cui predizione dei fattori di rischio e prevenzione assumono un ruolo fondamentale, e in cui la medicina personalizzata prende il posto di un approccio alla cura standardizzato.
Il 5 novembre interverrà sul tema Avremo un futuro? Dal cambiamento climatico molti rischi e qualche opportunità, il professor Carlo Carraro, già Rettore di Ca’ Foscari, oggi Presidente della European Association of Environmental and Resource Economists e vicepresidente del Working Group III dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, organizzazione insignita del Nobel. Il cambiamento climatico è stato riconosciuto dai leader di tutto il mondo come la più grande minaccia per la specie umana, il rischio più importante che stanno correndo le nostre società e i nostri sistemi economici. Nonostante ciò, poco o nulla è stato fatto per contenere le emissioni di gas serra in atmosfera. Perché? Quale forma di miopia impedisce di intervenire per evitare una catastrofe annunciata?
Il 26 novembre sarà il momento dell’incontro con Johan Galtung, il fondatore dei moderni studi sulla pace e sui conflitti. Già docente alla Columbia è stato consulente delle Nazioni Unite all’interno di progetti e programmi in aree di crisi in differenti parti del mondo. Si soffermerà su Il metodo TRASCEND: trasformare i conflitti con la nonviolenza. Sempre più spesso tutti noi abbiamo a che fare con la parola “conflitto”, che sembra essere diventato la condizione permanente della vita sociale. Galtung, appoggiandosi a una solida teoria elaborata in decenni di attività come ricercatore per la pace e mediatore internazionale, ha messo a punto il metodo TRANSCEND per affrontare le più diverse situazioni conflittuali. Secondo Galtung, per superare il conflitto in modo pacifico, è necessario – da un lato – andare oltre le contrapposizioni personali e/o localistiche e la pretesa di essere dalla parte giusta e – dall’altro – immedesimarsi nelle ragioni dell’altro, favorendo l’elaborazione di obiettivi superiori, che impegnino le parti in conflitto a percorrere la strada della nonviolenza e della relazione.
Sarà Annalisa Magone, presidente di Torino Nord Ovest, centro di ricerca su lavoro, impresa e innovazione, a chiudere la rassegna il 29 gennaio. Al centro del suo intervento Il lavoro che serve. Persone nell’industria 4.0, sarà l’analisi intorno al lavoro che serve e al ruolo della tecnologia in una società che vuole dare rilievo alle persone, che con le loro capacità possono far crescere le organizzazioni. Man mano che il dibattito sull’industria 4.0 si intensifica e si allarga, includendo dimensioni che vanno oltre l’innovazione tecnologica verso l’organizzazione delle imprese, cresce l’attenzione per il lavoro che resta, o si suppone resterà, appannaggio dell’uomo.
La formula di accesso agli appuntamenti in programma è quella consueta: chiunque può partecipare, prenotandosi sul sito o telefonando.
C.S.
Fonte: Studio Esseci
SEGNAVIE 9. Orientarsi nel mondo che cambia
11 maggio 2019 – 29 Gennaio 2020
Padova, vari luoghi
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