Partiture con annotazioni autografe, oggetti personali e carteggi del Maestro con i grandi compositori e interpreti dell’epoca, sono raccolti e catalogati a Rottanova di Cavarzere, nella provincia veneziana.
Il suo repertorio operistico comprendeva duecentoquarantatre titoli. A quasi cinquant’anni dalla scomparsa, si riaccendono i riflettori su Tullio Serafin, che nel corso della lunga carriera diresse sia Enrico Caruso che Luciano Pavarotti. Nato il 1 settembre 1878, non ancora ventenne salì sul podio con lo pseudonimo di Alfio Sulterni. Quando Arturo Toscanini si trasferì per la prima volta negli Stati Uniti, prese il suo posto alla Scala, teatro di cui fu direttore musicale e artistico dal 1909 al 1918, e poi dal ‘46 al ‘47. Fu direttore del repertorio inglese, russo, italiano, spagnolo al Metropolitan di New York dal 1924 al 1934, con seicentottantatre rappresentazioni all’attivo. Nominato direttore principale e artistico al Teatro dell’Opera di Roma, ebbe il “coraggio culturale” di mettere in scena Wozzeck di Alban Berg in periodo nazista.
Nell’agosto del 1913 impugnò la bacchetta nella prima rappresentazione assoluta all’Arena di Verona, in un allestimento di Aida che tutt’ora viene replicato. Incise con Rosa Ponselle, Joan Sutherland, John Vickers, Renata Tebaldi e con Maria Callas, che contribuì a scoprire assieme a molti altri talenti, tra i quali Gino Bechi, Nicola Rossi Lemeni, Tito Gobbi. Quando la radiofonia era il principale mezzo di comunicazione, furono messe in onda numerose opere da lui dirette e interpretò la parte di se stesso nel film “Ecco la radio!” del 1940, dedicato all’Eiar. Morì a Roma nel febbraio del 1968.
Le tappe salienti dello straordinario percorso artistico rivivono grazie all’Archivio “Tullio Serafin” recentemente sorto a Rottanova di Cavarzere, frazione della provincia veneziana che diede i natali al Maestro e ne custodisce le spoglie. L’istituzione, prima tappa verso la futura costituzione di un museo, è stata fondata dai pronipoti Jacopo e Federica Conte, grazie alla volontà, all’impegno e all’esperienza di Andrea Castello, presidente di Concetto Armonico oltre che dell’Associazione che si occupa della catalogazione di spartiti e partiture con annotazioni autografe. “Anche nel 2017 – afferma Castello – si può creare qualcosa di nuovo; nella musica non si realizzano muri, ma si crea cultura, utile in questo caso anche alle nuove generazioni di musicisti. Il mio obiettivo è quello di riportare alla luce ancora di più la figura del Maestro Serafin, cercando la collaborazione di chi si dimostra essere vero ambasciatore di cultura, musica e memoria”. Vi sono oggetti personali appartenuti al direttore e alla moglie Elena, onorificenze, foto, autografi e carteggi con Maria Callas, Wolf-Ferrari, Verdi, Strauss, Malipiero, Mascagni, D’Annunzio e molti altri. Una grande mole di materiale prevalentemente inedito, prezioso per disegnare il quadro completo della personalità artistica di uno dei più fulgidi protagonisti della storia della musica italiana e mondiale.
di Maria Luisa Abate
Archivio storico Tullio Serafin
Va Coette Alte,
300114 Rottanova di Cavarzere (VE)
Tel: (+39) 3496209712
info@archiviostoricotullioserafin.it
www.archiviostoricotullioserafin.it