Sarà una bellissima serata, in cui il mondo intero renderà omaggio al genio di Franco Zeffirelli. Già da prima, sarebbe stata bellissima. Il Sindaco di Verona nonché Presidente di Fondazione Arena Federico Sboarina allude alla scomparsa del Maestro, che ha fatto ancor più crescere l’offerta e l’attesa per l’inaugurazione del 97° Opera Festival 2019, in cui è previsto il debutto dell’ultima Traviata firmata dal regista fiorentino. Un evento di assoluta qualità, al quale già aveva dato conferma della presenza il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.

In poco meno di una settimana il canale ammiraglio Rai ha organizzato la diretta televisiva. Non solo. Ha messo a disposizione gratuitamente il segnale in mondovisione, perché tutti possano partecipare al momento storico che avverrà in una città, Verona, ricca di tracce significative della presenza del Maestro, nell’anfiteatro dove continuano ad essere inscenati i suoi allestimenti, nel ricordo della produzione del film Romeo e Giulietta, e perfino del nuovo disegno del listòn, il largo marciapiede che costeggia Piazza Bra.
Sembra quasi che Zeffirelli abbia fatto la regia dall’alto, è il parere condiviso da Sboarina e dal Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia. La quale afferma che la morte del Maestro, giunta mentre si stavano effettuando le prove, ha lasciato tutti attoniti e ancor più motivati all’impegno. Forse, prosegue Gasdia, questa inaugurazione non sarebbe stata con Traviata se Zeffirelli non avesse accettato l’incarico. Una scelta dettata dai trentacinque anni di amicizia che hanno legato i due: lui fu il primo a far cantare lei nel ruolo di Violetta e lei lo ha scritturato per quella che è la nona Traviata tra le sue, tutte molto diverse tra loro.

Gasdia ricorda che il regista venne per la prima volta in Arena solo nel 1995. Un ambiente che lo intimoriva per la sua grandezza, al quale si era approcciato con modestia e che ha messo in risalto tutte le sue potenzialità «di artista e di artigiano. Zeffirelli aveva amore e timore per questo luogo».
Sono mesi che l’allestimento va costruendosi. È uno spettacolo complicato e molti sono stati i confronti con lui e con i suoi assistenti. Non più di tre mesi fa aveva espresso l’intenzione di essere presente all’ultima fase delle prove, per imprimere il suo tocco. Si, perché, sottolinea Gasdia con palpabile affetto, «era un tipastro», dolcissimo come persona e fermissimo nel lavoro: era capace di far rifare tutto all’ultimo momento, perché fosse come lo voleva.

Come Papà Germont un artista che tutto il mondo ama, Leo Nucci, il quale rimarca che il suo compito è essere all’altezza di ciò che è chiamato a fare, da professionista. E chi era presente all’antigenerale lo descrive in più che splendide condizioni di voce. Sul podio Daniel Oren, liberatosi dai suoi molti impegni. Come Alfredo Pavel Petrov, giovane vincitore del concorso Operalia istituito e presieduto da Placido Domingo. Perché Zeffirelli ha sempre amato i giovani e sempre ha fatto il possibile per dare loro spazio.
Un allestimento straordinario, colossal nei volumi che sono i maggiori degli ultimi 30-40 anni di Fondazione, specifica Stefano Trespidi, vice Direttore Artistico e realizzatore dell’aspetto registico. In palcoscenico si è lavorato a ciclo continuo giorno e notte e la morte del Maestro ha dato una spinta a tutti i singoli lavoratori, ciascuno con una partecipazione straordinaria.
La giornata della prima sarà collegata alla nuova esposizione museale alla Gran Guardia e segnerà l’inizio del rapporto con Airc, Associazione per la ricerca sul cancro, di cui Zeffirelli era consigliere, altra casualità che fa pensare che lui stia facendo la regia di lassù.

Di coordinare l’organizzazione con l’apparato televisivo si occupa Gianmarco Mazzi, che cura il settore extra lirica in Arena. Egli racconta che tra la telefonata di offerta fatta alla Rai e la loro risposta affermativa sono trascorsi otto minuti d’orologio, compresa l’accettazione della richiesta di donare la diretta free. In tutto il mondo andranno cinque eccellenze italiane: Zeffirelli, l’opera, Verdi, Mattarella, l’Arena. La serata affiancherà all’opera la componente spettacolare con ospiti come Antonella Clericì, Vittorio Grigolo, Pippo Baudo, Simona Ventura, Vittorio Sgarbi. Poi alcuni nomi che con Zeffirelli hanno lavorato, come gli attori Gabriel Garko e la coppia da Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.
I biglietti per la serata inaugurale sono esauriti. Sono stati aggiunti quattrocento posti laterali che saranno venduti solo al botteghino.

Maria Luisa Abate

Contributi fotografici: MiLùMediA for DeArtes

Comunicato stampa:
LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi

L’ULTIMO ALLESTIMENTO DEL MAESTRO FRANCO ZEFFIRELLI, CREATORE DI SOGNI, INAUGURA IL 97° OPERA FESTIVAL 2019 NELL’OMAGGIO DELL’ARENA DI VERONA. IN DIRETTA MONDOVISIONE IN PRIMA SERATA RAI1 DALL’ARENA DI VERONA

Venerdì 21 giugno alle 21 La Traviata di Giuseppe Verdi inaugura l’Arena di Verona Opera Festival 2019: la nuova produzione dell’opera più conosciuta e amata al mondo porta la firma del grande Franco Zeffirelli per regia e scene, di Maurizio Millenotti per i costumi e dell’étoile Giuseppe Picone per le coreografie. L’allestimento kolossal è tra i più ambiziosi mai realizzati dai laboratori veronesi e corona il sogno del maestro fiorentino dopo 60 anni di lavoro sul capolavoro verdiano. Gli artisti, la direzione e tutte le maestranze del Festival sono uniti nell’omaggio a Franco Zeffirelli a pochi giorni dalla scomparsa. Daniel Oren, Direttore Musicale del 97° Festival, sale sul podio alla guida di Orchestra e Coro dell’Arena e di un cast di stelle internazionali per 11 serate, con un evento speciale il 1 agosto con Oropesa, Grigolo e Domingo.

Franco Zeffirelli conosceva La Traviata da sempre e forse meglio di chiunque. Il suo battesimo con l’opera per antonomasia avvenne nel 1958 a Dallas nientemeno che con Maria Callas nei panni di Violetta Valéry: ora come allora l’intuizione geniale del Maestro fiorentino è quella di far ruotare sin dall’inizio la drammaturgia intorno alla protagonista, una donna mostrata in tutta la sua fragilità sul letto di morte (con la malattia ben descritta dalla musica di Verdi). Poi Violetta si rianima e come per magia torna in quella festa dove tra luci, colori, brindisi ha incontrato Alfredo per la prima volta e il pubblico vede tutta la storia con gli occhi lei, appassionandosi, innamorandosi, piangendo con lei fino al catartico finale, grandioso eppure così umano. Da allora Zeffirelli ha sviluppato la propria idea dell’opera in altre occasioni con i più importanti interpreti del Novecento ma mai a Verona, dove va in scena la sua lettura definitiva a coronamento di un progetto lungamente ponderato e desiderato sin dal 2008, frutto di oltre un anno di lavoro condotto coi più fidati collaboratori ed assistenti per l’Arena. Il grande maestro fiorentino, i cui precedenti allestimenti fanno tuttora parte del repertorio areniano, è già stato il “creatore di sogni” per eccellenza in Arena dal 1995 con Carmen, Il Trovatore, Aida, Madama Butterfly, Turandot e Don Giovanni, portando una dimensione spettacolare cinematografica nel Teatro così come ha arricchito il Cinema dell’intensità teatrale attraverso amore ed esperienza lunga e gloriosa nella prosa e nell’opera.

Una scena ambiziosa svela su più livelli una grandissima “scatola scenica”, celata e mostrata al pubblico dai movimenti di un colossale sipario, inedita soluzione per gli spazi dell’anfiteatro, che mette alla prova le abilità dei Tecnici dell’Arena di Verona. I costumi per questa produzione sono di uno storico collaboratore, il pluripremiato Maurizio Millenotti, vincitore più volte del David di Donatello e candidato all’Oscar per Amleto e Otello, entrambe immortali pellicole zeffirelliane. Le luci sono create dall’areniano Paolo Mazzon e le coreografie da Giuseppe Picone, étoile internazionale e direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli nonché popolare volto televisivo, che torna in Arena eccezionalmente anche come primo ballerino per quattro recite. Inoltre, per il trucco della nuova Traviata, il team creativo si avvale dell’importante collaborazione di Michele Magnani, Global Senior Artist di MAC Cosmetics, che ha disegnato il make-up dei personaggi principali.

Infatti a dare vita alla protagonista Violetta Valéry è un quartetto di grandi voci e grandi presenze sceniche, assolutamente necessarie per un palco che, meglio di ogni altro, sa esaltare la nuova generazione di interpreti dell’Opera, così attenta alla recitazione e vicina all’immaginario cinematografico: il soprano polacco Aleksandra Kurzak, finissima musicista oltre che cantante richiestissima dai migliori teatri del mondo; l’americana Lisette Oropesa, vera star dell’ultimo festival rossiniano di Pesaro; la croata Lana Kos, molto legata al palco areniano dove debuttò nel 2011 con La Traviata di Hugo de Ana, e la russa Irina Lungu, più volte applaudita dal pubblico veronese.

Protagonisti de La Traviata sono interpreti affermati in tutto il mondo, tra attesi debutti e ritorni straordinari: come Alfredo fanno il loro esordio all’Arena di Verona Pavel Petrov, quindi Raffaele Abete e infine Stephen Costello. Come Germont padre eccezionalmente torna per le prime recite Leo Nucci, cui si avvicendano altre tre giovani e autorevolissime voci verdiane: Simone Piazzola, Amartuvshin Enkhbat e Badral Chuluunbaatar. Inoltre, per la sola recita del 1 agosto, accanto a Lisette Oropesa, calcano il palcoscenico areniano Vittorio Grigolo e per la prima volta come Giorgio Germont Plácido Domingo, nella settimana in cui festeggia i 50 anni dal debutto in Arena e in Italia, nonché il primo storico incontro proprio con Franco Zeffirelli, avvenuto alla Scala nel 1969.

Comprimari di lusso sono impegnati in tutti i ruoli, come la Flora di Alessandra Volpe e Clarissa Leonardi, il Gastone di Carlo Bosi e Marcello Nardis, il Barone Douphol di Gianfranco Montresor e Nicolò Ceriani, l’Annina di Daniela Mazzucato, il fido Giuseppe di Max René Cosotti. Completano il cast Daniel Giulianini e Dario Giorgelècome Marchese d’Obigny, Romano Dal Zovo e Alessandro Spina come Dottor Grenvil, Stefano Rinaldi Miliani nel doppio ruolo di Domestico e Commissionario. Prime ballerine ospiti ad animare le sontuose feste parigine sono Petra Conti ed Eleana Andreoudi, circondate dal Ballo dell’Arena di Verona coordinato da Gaetano Petrosino.

Daniel Oren, Direttore Musicale del Festival 2019, guida l’Orchestra dell’Arena di Verona e il Coro istruito da Vito Lombardi. Con lui si alternano sul podio il maestro veronese Andrea Battistoni per due recite (11 e 19 luglio) e Marco Armiliato per la serata speciale del 1 agosto.

Il Sindaco e Presidente della Fondazione Arena Federico Sboarina dichiara: «La stagione che sta per debuttare con La Traviata presenta un elevato livello artistico sia nei cast sia negli allestimenti. L’innalzamento della qualità, che è stato il nostro primo obiettivo, oggi ci è riconosciuto da più parti e per me è quindi una grande gioia presentare l’opera inaugurale, che assume anche la grandissima valenza commemorativa del Maestro Zeffirelli. La crescita del Festival è testimoniata quest’anno anche dalle numerose presenze istituzionali alla prima, una su tutte quella del presidente Mattarella, che confermano il ritrovato prestigio della nostra Fondazione Arena».

Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena, ricorda con orgoglio e commozione il primo incontro con Zeffirelli, avvenuto proprio per La Traviata in cui debuttò a Firenze nel 1984 con Carlos Kleiber: «Ha creduto in me quando ero poco più che una ragazzina, come in tanti giovani. La magia che ha saputo creare allora si rinnoverà sul nostro immenso palcoscenico, meta lungamente sognata per questa produzione. Franco Zeffirelli è un maestro indiscusso dell’Opera e la sua Traviata è un capolavoro di teatro musicale che abbiamo realizzato al meglio: tutti gli dobbiamo molto, l’abbiamo amato molto, come lui ha amato Verona. Avremmo voluto fermarci più a lungo per piangerlo ma non ne abbiamo il tempo. Per noi era già immortale, come la sua arte, ora lo è a tutti gli effetti: con questa produzione vogliamo omaggiarlo per tutto ciò che ha dato al mondo e all’Arena in particolare».

Un accorato ricordo personale e professionale è anche quello di Daniel Oren, Direttore Musicale del Festival 2019 e sul podio per La Traviata: «Franco ed io amavamo lavorare insieme, a suo tempo mi diceva sempre che ero il suo direttore “pupillo”. Fra di noi c’era una forte amicizia, e un feeling artistico particolare: il mio modo di fare musica e la sua maniera di concepirla sul palcoscenico erano in totale simbiosi. Ho imparato da lui tanti segreti del teatro, in ogni sua azione traspariva una sensibilità fuori dal comune e una cultura sconfinata. Il Maestro lascia un vuoto incolmabile nel mondo del teatro, e nel mio cuore. Lo ricorderò per sempre grazie alla musica che ci ha uniti fin dall’inizio. Sono inoltre profondamente commosso di poter inaugurare la nostra stagione Areniana con la Sua ultima regia di La Traviata, sarà una serata indimenticabile per me».

Repliche: 28 giugno, ore 21.00 – 11, 19, 25 luglio, ore 21.00 – 1, 8, 17, 22, 30 agosto, ore 20.45 – 5 settembre, ore 20.45.

C.S.
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona

Foto Ennevi per gentile concessione di Fondazione Arena di Verona

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