La conferenza stampa si svolge a ridosso delle prove, sul palcoscenico dove è montato l’allestimento di Franco Zeffirelli. Dopo la serata inaugurale dedicata al grande Maestro scomparso, il tributo al genio continua con Il trovatore. Ma un altro avvenimento rende memorabile l’Opera Festival 2019: per la prima volta all’Arena di Verona canta Anna Netrebko, con il compagno nella vita e in scena Yusif Eyvazov, già applaudito nella scorsa stagione. Assieme a loro o in alternanza, artisti di caratura internazionale.
L’afa taglia il respiro, per la prima volta questa estate. Anna Netrebko arriva puntuale e sorridente, vestita di tutto punto e con il trucco di scena. La conferenza stampa si esaurisce con la sua sola presenza che sancisce inconfutabilmente il ritorno dell’Arena a fasti gloriosi. Chiede gentilmente di cantare prima e parlare poi, invece non si sottrae alle domande che le vengono poste. Il soprano asserisce di essere emozionata di trovarsi per la prima volta in questo luogo carico di storia, in un allestimento di Franco Zeffirelli e si sofferma a scattare selfie con i colleghi.
Alla domanda di un giornalista circa il lavorare in coppia, i due rispondono che tra loro non si creano problemi o gelosie personali né artistiche. Anzi, aggiunge il tenore, dopo sei anni di convivenza e dopo aver già affrontato altre volte questo titolo assieme, l’affiatamento è grande ed è di ausilio in scena.
Maria Luisa Abate
Contributi fotografici: MiLùMediA for DeArtes
Comunicato stampa:
Sabato 29 giugno debutta il terzo titolo dell’Opera Festival 2019, spettacolare allestimento del Maestro Franco Zeffirelli, per cinque serate già quasi sold-out. Nel cast di stelle diretto da Pier Giorgio Morandi: Salsi, Zajick, Pirozzi, Karahan, Urmana, Gazale e l’atteso esordio di Anna Netrebko all’Arena di Verona al fianco del protagonista Yusif Eyvazov, compagno d’arte e di vita. Repliche: giovedì 4, domenica 7, sabato 20, venerdì 26 luglio – ore 21.00
Il Trovatore di Giuseppe Verdi secondo la spettacolare visione pittorica e l’efficacia narrativa di Franco Zeffirelli è un notturno avvincente e misterioso rischiarato da fiamme minacciose e bagliori sorprendenti, uno spazio monumentale eppure agile e mutevole, che in pochi istanti si trasforma da fortezza a tenda gitana, da campo di battaglia a luminosa cattedrale. Tali caratteristiche si uniscono ai colpi di scena creati dallo stesso Zeffirelli, ai costumi romantici e cavallereschi di Raimonda Gaetani, alle danze ispaniche di El Camborio riprese da Lucia Real e ai combattimenti mozzafiato coreografati dal maestro d’armi Renzo Musumeci Greco, e ne fanno sin dalla prima rappresentazione nel 2001 uno degli spettacoli più completi ed apprezzati da pubblico e critica, tanto da riproporlo nel corso dei Festival 2002, 2004, 2010, 2013, 2016.
Per il 97° Arena di Verona Opera Festival Il Trovatore vanta inoltre un cast di voci verdiane che oggi è difficile trovare anche sui palcoscenici più prestigiosi del mondo: per le prime tre date il trovatore Manrico è il tenore azero Yusif Eyvazov, applauditissimo Radamès e fresco vincitore del Premio Lugo, al fianco di una primadonna d’eccezione, il meraviglioso soprano russo Anna Netrebko, sua compagna d’arte e di vita, al debutto areniano assoluto nei panni dell’angelica ed eroica Leonora, ruolo in cui è stata applaudita a Salisburgo, Berlino, New York.
Combattivo rivale è il Conte di Luna di Luca Salsi, baritono consacrato al repertorio verdiano da direttori del calibro di Riccardo Muti e già collega della coppia Netrebko-Eyvazov in Andrea Chénier alla prima della Scala di Milano un anno e mezzo fa. La zingara Azucena, forza occulta dell’opera e personaggio molto amato da Verdi, ha voce e corpo del mezzosoprano Dolora Zajick, star del MET da molti anni assente in Arena. Con loro, come Ferrando, debutta nell’anfiteatro veronese il giovane basso Riccardo Fassi, fresco reduce di successi milanesi e viennesi.
Il 20 luglio il cambio cast porta sull’immenso palcoscenico sotto le stelle altri grandissimi interpreti per le ultime due recite in cartellone: Leonora è Anna Pirozzi, richiestissimo soprano drammatico d’agilità (definizione coniata per la voce di Maria Callas) trionfatrice lo scorso 22 giugno nel ruolo di Aida, Manrico è il tenore turco Murat Karahan, che ha conquistato l’Arena nel 2018 come Calaf ed è reduce dal grande successo come Radamès in Aida, il grande mezzosoprano Violeta Urmana propone la sua magnetica e possente Azucena dopo l’applauditissima interpretazione di Amneris, il baritono Alberto Gazale torna nei panni del Conte di Luna, già elegantemente indossati nel 2001 per la prima assoluta, il basso polacco Rafał Siwek in quelli di Ferrando. Elisabetta Zizzo ed Elena Borin si alternano come Ines mentre completano il cast le esperte voci di Carlo Bosi (Ruiz), Dario Giorgelé (un Vecchio Zingaro) e Antonello Ceron (un messo).
Il maestro Pier Giorgio Morandi, profondo conoscitore del melodramma italiano, dirige il cast di stelle e l’Orchestra areniana, così come il Coro istruito da Vito Lombardi ed il Ballo coordinato da Gaetano Petrosino. Anche i tecnici sono impegnati al massimo delle loro forze per porgere al pubblico la ricchezza e la complessità del grandioso spettacolo concepito dal compianto Franco Zeffirelli per gli spazi unici dell’Arena di Verona.
C.S.
Fonte: Ufficio stampa Fondazione Arena di Verona
Contributi fotografici: MiLùMediA for DeArtes
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